Archivio

Archive for luglio 2013

Un cristiano condannato all’ergastolo per un (falso) SMS blasfemo

La controversa legge sulla blasfemia continua a mietere vittime in Pakistan: Sajjad Masih Gill, 28enne cristiano, residente nel distretto di Pakpatan, nella provincia del in Punjab, è stato condannato all’ergastolo e a una multa di 200mila rupie (circa 2.000 dollari) da un tribunale di primo grado a Gojra (Punjab). La sentenza è stata emessa il 13 luglio. Gill, membro della comunità cristiana “Avventista del Settimo giorno”, era stato incriminato per blasfemia (in particolare per vilipendio al Profeta Maometto e all’islam) da alcuni leader religiosi islamici e altri personaggi influenti per aver inviato un SMS di contenuto blasfemo dal suo telefono cellulare.
Come appreso da Fides, si tratta del primo caso di “blasfemia via SMS” registrato dalla polizia in Pakistan. “E’ stato del tutto inaspettato che il giudice abbia pronunciato un simile verdetto, condannando Masih, perché non vi sono prove a suo carico”, commenta all’Agenzia Fides l’avvocato cattolico Nadeem Anthony, che ha seguito il caso.
Secondo una ricostruzione del caso inviata a Fides da Aftab Alexander Mughal, Direttore del periodico “Minorities Concern of Pakistan”, il 18 dicembre 2011, Malik Muhammad Tariq Saleem, musulmano residente di Gojra, commerciante di tessuti, avrebbe ricevuto alcuni messaggi SMS blasfemi da un telefono sconosciuto. Il giorno dopo Tariq si è presentato alla polizia di Gojra che ha registrato una denuncia (“First Information Report”) per blasfemia, incriminando e arrestando Sajjad Gill.
Secondo i membri della comunità cristiana di Goira, le accuse sono infondate e Gill è una vittima innocente. L’accusa, infatti non è riuscita a produrre alcuna prova che ne dimostri la colpevolezza: dal cellulare di Gill, infatti consegnato alla polizia, non risulta essere partito alcun SMS blasfemo, né vi sono testimoni oculari. Sajjad Masih si è dichiarato innocente. Come riferisce a Fides l’avvocato Mustaq Gill, dell’organizzazione LEAD (“Legal Evangelical Association Development”), il messaggio sarebbe partito dal telefono di una ragazza pakistana cristiana, Roma Ilyas, innamorata di Gill. La ragazza era stata però costretta dai genitori a sposare Donald Bhatti, un altro cristiano residente nel Regno Unito. Quest’ultimo, per gelosia, avrebbe registrato una SIM card col nome di Roma e avrebbe poi inviato gli SMS blasfemi con quella SIM card, per dare una lezione ai due. Anche Roma è stata incriminata ma, risiedendo nel Regno Unito, è stato impossibile procedere contro di l ei. L’accusa è ricaduta su Sajjad. Una volta arrestato, la polizia ha cercato di estorcere con la violenza a Sajjad una falsa confessione, mai firmata da Gill.
Fra l’altro, come eccepito dall’avocato difensore di Gill, Javed Chaudhry Sahotra, gli agenti di polizia che hanno registrato la denuncia e trattato il caso non erano competenti per indagare su un caso di blasfemia (solo ispettori di un certo grado possono farlo, ndr), dunque l’intero procedimento risulterebbe nullo. Nonostante tali lacune, il giudice ha condannato Gill all’ergastolo. Gli avvocati della difesa hanno annunciato il ricorso all’Alta Corte, in secondo grado di giudizio. La comunità cristiana Avventista del Settimo giorno è riunita in preghiera per Gill, per la sua famiglia (sua madre, quattro fratelli e una sorella) e per tutte le vittime innocenti della legge di blasfemia. (PA) (Agenzia Fides 15/07/2013)

i musulmani non possono essere assunti come netturbini o addetti alle pulizie solo le minoranze possono riempire i buchi e fare questi lavori: Presidente della Regione

Medics tend to a man, who was injured by a suicide bomb attack, after he was brought to the Lady Reading hospital in Peshawar
Peshawar, fondamentalisti islamici attaccano una chiesa protestante: un morto

(AsiaNews: Jibran Khan)
Questa mattina due fondamentalisti islamici hanno attaccato una chiesa protestante, la Assembly of God Church di Peshawar, nella provincia pakistana di Khyber Pukhutunkhawa. Nell’assalto è morto sul colpo un poliziotto, contro il quale i militanti hanno esploso diversi colpi di pistola. Prima di andarsene i due hanno sparato contro la chiesa, dentro la quale si trovavano due pastori, e hanno rubato l’arma dell’agente. Società civile e Chiesa cattolica condannano il fatto. Al momento le forze dell’ordine hanno registrato l’attacco e sono sulle tracce degli assassini.
La tensione nell’area era alta da qualche giorno. Il 2 luglio scorso Pervez Kharrak, chief minister della provincia, aveva dichiarato che “i musulmani non possono essere assunti come netturbini o addetti alle pulizie [di cui si lamenta la mancanza nella zona, ndr]”. Al contrario, aveva aggiunto, “solo le minoranze possono riempire i buchi e fare questi lavori”. Diversi gruppi di minoranza hanno espresso il loro sdegno per le parole del politico e chiesto le sue dimissioni. Kharrak è membro del Movimento pakistano per la giustizia (Pakistan Tehreek-e-Insaf, Pti), il partito del campione di cricket Imran Khan.
In seguito a queste dichiarazioni, la chiesa avrebbe ricevuto minacce da parte di alcuni estremisti islamici e chiesto protezione alle autorità locali. Gli amministratori hanno così posto due agenti di polizia a guardia della chiesa.
Questa mattina due fondamentalisti hanno tentato di entrare nel luogo di culto, dove si trovavano due pastori. Un poliziotto si è avvicinato per fermare i militanti, ma questi hanno risposto aprendo il fuoco. Colpito al collo, al petto e al cuore, l’agente è morto sul colpo.
Contattato da AsiaNews, p. Joseph Edward, della diocesi di Lahore, condanna le dichiarazioni fatte dal chief minister. “Le sue parole – sottolinea – sono segno di una chiara discriminazione. È una vergogna per il Pti, che ha fondato la sua campagna elettorale sul cambiamento e sulla responsabilità di assicurare pace, giustizia, uguaglianza e rispetto per tutti, anche per le minoranze religiose”.
La provincia di Khyber Pukhutunkhawa è impegnata da tempo a combattere il terrorismo. Nel territorio infatti vi sono stati centinaia di attacchi, risultati nella morte di oltre 22mila persone negli ultimi cinque anni.
Vedi il link: http://www.asianews.it/notizie-it/Peshawar,-fondamentalisti-islamici-attaccano-una-chiesa-protestante:-un-morto-28392.html